“In un angolo solitario della contrada detta Prati Grandi che un perenne ruscello irriga sotto un filare di pioppi giace questa piccola chiesa sotto il titolo di Beata Vergine delle Grazie nota più comunemente con quello di Madonna delli Prati dal nome della contrada stessa” (F. Cornazzani).
In origine si chiamava S. Maria delle Moglie perché edificata in zona fangosa.
Le sue origini non sono note; la prima notizia certa è del 1683 anno in cui il Consiglio comunale decise di sistemare una strada, in contrada Prati, sul greto della quale sorgeva un’edicola votiva dove si trovava un affresco considerato miracoloso.
Secondo la tradizione vi venivano recati gli infermi per impetrare grazie alla Madonna: ad essi veniva fatta bere l’acqua del ruscello che li scorre.
Grazie alla crescente devozione dei moglianesi, vennero raccolte numerose elemosine tantochè nel 1757 fu iniziata la costruzione di una piccola chiesa nella quale venne collocato il dipinto prodigioso.
Nella notte del 1812 alcuni ignoti la saccheggiarono deturpandola e nel 1817 venne rubata la campana.
Dopo anni di abbandono, nel 1989, grazie alla munificenza di Maria Teresa Andreozzi è stata restaurata e riaperta ai fedeli.
L’interno è ornato di un solo altare sormontato dall’affresco con la Madonna ed il Bambino, sbiadito reperto dell’antico dipinto.
Alla sinistra dell’ingresso vi è una grande lastra di pietra che secondo la tradizione apparterrebbe alla demolita chiesa di S. Michele in Templano.